PA-RA-DA

Elaborati Progetti "David Cinema Giovani  2009"

Nel percorrere mentalmente i film visionati presso il Cinema Cicolella di San Severo, nei mesi in cui si è sviluppato il progetto Cinema noto come “Premio David Giovani”, non è stato facile individuare il film che potesse facilmente prevalere sugli altri. Infatti i film proposti sonostati per lo più interessanti e coinvolgenti; comunque dopo accurata riflessione ho deciso di soffermarmi su uno in particolare che mi ha particolarmente emozionato:Pa-ra-da del regista Marco Pontecorvo. In esso si narra la storia vera di Miloud, clown di strada franco-algerino, arrivato a Bucarest nel 1992, poco dopo la caduta della dittatura di Ceausescu. Miloud, durante il suo breve soggiorno nella capitale romena, scopre una realtà molto triste, quella dei bambini dei tombini, i cosiddetti “boskettari”. Sono bambini che vivono da straccioni, come randagi, dormono nel sottosuolo di Bucarest, nelle grandi condotte dove passano i tubi per il riscaldamento e sopravvivono con furtarelli, accattonaggio e prostituzione. Sono bambini fuggiti dagli orfanotrofi o dalla povertà di famiglie indifferenti o disperate, bambini che vivono ammassati nel sottosuolo, nella rete dei canali, su cartoni e materassi putridi, in ambienti sporchi e soffocanti. Miloud cerca di entrare in qualche modo in contatto con loro, provando a conquistarne la fiducia e l'amicizia e provando a strapparli a quel tipo di esistenza priva di un qualsiasi futuro. Miloud è un idealista, non riesce ad avere il distacco dei più smaliziati assistenti sociali che frequenta, viene visto con sospetto dai bambini, con diffidenza dalla polizia e con odio accesso dai criminali che sfruttano il giro dei “boskettari”. Così, non lasciandosi abbattere nemmeno a seguito dell'intervento della polizia che vorrebbe rimandarlo in Francia a seguito di false accuse di pedofilia, si dedica anima e corpo al recupero di questi bambini e ragazzi che hanno conosciuto su di sé, troppo presto, la durezza del mondo. Usa il suo carisma e la sua testardaggine per penetrare il muro di sospetto con cui si difendono e per tirarli fuori dalla lorocondizione e portarli a una vita dignitosa. E fa questo sfruttando la sua arte, quella circense e clownesca, e contando sull'aiuto di una bella assistente sociale italiana che si innamora di lui.Ecco che si compie il miracolo: dietro le facce da gioventù perduta, si intravedono lampi di gioia e curiosità. Alla fine Miloud fonda un circo itinerante e un’associazione, oggi famosi in tutto il mondo, che dalla fine degli anni ’90 hanno salvato da una sicura vita di strada tantissimi ragazzini. Questo film, a mio giudizio, rientra nel meritevole filone del cinema italiano che non ha mai smesso di gettare il proprio occhio sulla realtà, conservando un forte impegno civile e sociale. Pontecorvo è da annoverare tra quei registi della nostra tradizione cinematografica che hanno sempre lottato per un cinema che avesse qualcosa da dire e potesse aiutare il pubblico a conoscere il mondo circostante, a vedere quello che accade oltre il nostro giardino. Il regista, nel raccontare questa storia, penso sia riuscito a non scadere nel patetico: gli eventi più drammatici (la morte di alcuni dei ragazzi protagonisti) ci vengono raccontati in maniera delicata, attraverso dei semplici dettagli, una scarpa, un disegno; la sofferenza c'è ma non c'è stato bisogno di farla vedere esplicitamente. Il pregio di questo film è, quindi, quello di averci condotto in un interessante viaggio attraverso una realtà di cui abbiamo sentito parlare, per la quale forse ci siamo anche indignati ma che poi abbiamo rimosso dalle nostre menti. Un film che ci mette a parte di un mondo così lontano eppure così vicino e che, allo stesso tempo, ci dimostra che, volendolo, è possibile fare qualcosa e che c'è sempre una speranza di salvezza anche per chi sembra destinato dalla sorte a una vita di stenti e di sofferenza. Basta solo che qualcuno sia più testardo della media e tutto è possibile. Basta solo che qualcuno sia capace di aprire gli occhi e vedere quello che ci sta intorno.

Fabio Zoppi

 

Data Articolo: 
Venerdì, Maggio 29, 2009 - 23:00
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